Quanto può durara una relazione extraconiugale?

Qualsiasi relazione anche soltanto leggermente stabile, è accompagnata nelle intenzioni dei partner dal fatidico “per sempre”. Promesse sussurrate, scritte nei messaggi o nei biglietti di auguri, pensate, urlate o dichiarate singhiozzando. Quel “per sempre” viene normalmente comunicato in modo sincero, ma ha un valore relativo.

Al di là delle “avventure” di una notte, le relazioni extraconiugali, possono avere un funzionamento diverso.

Il primo elemento da comprendere è che le relazioni extraconiugali, vivono alcune (ma non tutte) delle dinamiche che contraddistinguono l’inizio di una relazione di coppia “ufficiale”. C’è la gelosia, c’è il sentimento, c’è il trasporto e c’è il senso di responsabilità verso la relazione. Basti pensare che nella maggior parte delle relazioni extraconiugali stabili, i due amanti hanno la sensazione di tradire l’altro componente della relazione extraconiugale facendo sesso con il rispettivo partner “ufficiale”. Ciò significa che una relazione extraconiugale, per quanto possa apparire strano, si basa su radici più solide rispetto a molte relazioni ufficiali.

Nella relazione extraconiugale, infatti, entrambi i partner trovano rifugio e cure reciproche, attenzioni che difficilmente sono riscontrabili nella vita di coppia “ufficiale”, nella quale si sovrappongono una serie di ruoli ed intervengono condizionamenti dettati dal ruolo che si ricopre.

Nella vita coniugale il rapporto, carico di ruoli che devono coesistere senza riuscirvi (si pensi al fatto di essere maschio, marito e padre, per fare un esempio) è ormai diventato più importante delle persone che lo compongono. Si sta insieme perchè si è marito e moglie. Non perchè si vuole fermamente stare ancora insieme. Sono spesso i condizionamenti sociali ed il retaggio culturale a tenere insieme una coppia. E mentre la coppia rimane apparentemente unita, le persone che compongono la coppia evaporano lentamente, sgretolate dal peso di un rapporto che è divenuto un’entità a sé stante, al punto da diventare maggiormente importante di coloro che gli hanno dato vita. In altri termini, la coppia sopravvive alle persone.

“E’ il padre dei miei figli, non posso lasciarlo”: quante volte abbiamo sentito questa frase, apparentemente corretta? Nella realtà, un’affermazione del genere testimonia che a tenere insieme una relazione, sono i condizionamenti e soprattutto l’ultimo ruolo acquisito che, di fatto, ha eliminato quelli precedenti. In altri termini, come già detto, il rapporto in sé è divenuto il collante di sé stesso e si ciba dei ruoli e delle aspettative sociali. Un altro esempio tipico e ricorrente in occasione di ogni crisi coniugale? “Siamo sposati, non possiamo gettare tutto al vento!”: di nuovo una questione di ruoli, più che di reale volontà. Come dire che, insomma, insieme non si sta poi benissimo…ma ormai, anche volendo, non si può tornare indietro. Perchè? Ma è ovvio, perchè siamo sposati.

Una relazione extraconiugale ha un funzionamento diametralmente opposto. In una relazione extraconiugale, i partner decidono liberamente di tornare a vedersi e sono liberi da una serie di condizionamenti dettati dal ruolo e dalle aspettative sociali. Nessuno ha mai razionalmente potuto affermare: “Siamo in una relazione extraconiugale da tanti anni…non possiamo lasciarci”. Al contrario, ognuno dei due partner decide, ogni giorno, di tornare dall’altro. Senza costrizioni, senza gabbie, senza condizionamenti. Ecco perché la relazione extraconiugale è il trionfo di entrambe le persone che compongono quel rapporto; in una relazione del genere, le persone rimangono più importanti del rapporto stesso. Ed è per questo motivo che una relazione extraconiugale, può durare più di un matrimonio.

E’ per lo stesso motivo che in una relazione extraconiugale non c’è spazio per la finzione ed il tempo vissuto insieme, poco o tanto che sia, non è contraddistinto da ambiguità o da menzogne.

Già, il tempo. Conta maggiormente il tempo in termini assoluti, vale a dire la durata di un rapporto, o in termini relativi, vale a dire la qualità del tempo trascorso insieme? Propendiamo per la seconda opzione. Non è la durata di un rapporto a stabilire quanto quel rapporto sia stato importante per i partner: al contrario, è la qualità del tempo trascorso insieme a fare la differenza. Un rapporto privo di condizionamenti dettati dal ruolo, dalle aspettative sociali e dal retaggio culturale, è un rapporto “vero” e la qualità del tempo trascorso insieme non si può misurare con la durata del rapporto stesso. Ci sono, come già detto, relazioni extraconiugali che possono durare poche settimane e relazioni extraconiugali che possono durare addirittura più di un matrimonio.

Anche nel caso di relazioni extraconiugali della durata di poche settimane, l’intensità delle emozioni vissute ed il fatto che per tutto il tempo trascorso insieme, ognuno dei partner ha sperimentato quanto sia bello far coincidere ciò che realmente desideriamo con i comportamenti che effettivamente realizziamo, rendono quella relazione unica e memorabile per tutto il resto della vita. Sono al tempo stesso una sensazione ed una consapevolezza uniche, quelle che derivano dall’assonanza tra ciò che si è, ciò che si desidera e ciò che effettivamente si fa.

Qualcuno ha sostenuto, a ragione, che in una relazione extraconiugale i due amanti si conoscono molto più a fondo di quanto siano conosciuti dai rispettivi partner “ufficiali”. Il motivo è, ancora, riconducibile all’assenza di condizionamenti sociali rispetto al ruolo; condizione che lascia campo libero all’individualità, alla condivisione e alla concreta possibilità di non dover indossare maschere. Nemmeno sotto le lenzuola dove, in campo coniugale, spesso si assiste ad una compressione dei desideri e delle fantasie, sempre dettata dal ruolo: “E’ pur sempre la madre dei miei figli, non posso chiederle una cosa del genere…” e ancora: “E’ pur sempre mio marito…mi vergogno di confessargli questa fantasia e oltretutto non capirebbe”.

Oscar Wilde ha sostenuto che per conoscere realmente una persona, è opportuno fornirgli una maschera; in una relazione extraconiugale, la maschera che consente di essere sé stessi è rappresentata dall’assenza di ruoli socialmente condivisi e dall’assenza di un senso del dovere dettato più dalle aspettative sociali che dai reali desideri.

In definitiva, non c’è un limite alla durata delle relazioni extraconiugali che possono durare da poche settimane ad una intera vita. A differenza della vita coniugale, però, la riuscita del rapporto non si misura prendendo come parametro il tempo trascorso insieme: secondo il sentire comune, infatti, un matrimonio durato 5 anni, ad esempio, è considerato un fallimento. Una relazione extraconiugale, fosse anche della durata di poche settimane, non può essere considerata un fallimento, se entrambi i partner hanno vissuto pienamente la relazione, facendo coincidere sempre i desideri con i comportamenti messi in campo.

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