Le trans e il mondo del lavoro, esistono ancora i pregiudizi?

Quando si parla del mondo delle trans bisognerebbe rivolgersi a quello dove tutti noi viviamo, dato che le stesse devono essere necessariamente integrate nella società di cui tutti fanno parte. Ebbene, nell’ambito lavorativo, invece, la situazione che riguarda il mondo delle trans tende a essere molto differente e ancora oggi, dove il nuovo Millennio è entrato in auge, tendono a esserci svariate problematiche che, appunto, riguardano il mondo delle trans e quello del lavoro.

Una delle prime problematiche che riguarda questo determinato ambito tende a essere rappresentato dalla mentalità retrograda che molti datori di lavoro, ancora oggi, possiedono e che non permettono, di conseguenza, alle trans di poter entrare a far parte di un’azienda. Viste come diverse, loro si trovano costrette a dover rinunciare a posizioni, anche importanti e di spicco all’interno dell’azienda, solo perché vengono definite come diverse, malgrado abbiano tutti i requisiti per poter rivestire perfettamente quel ruolo lavorativo, che viene invece affidato a uomini o donne che potrebbero non essere dotati dei giusti requisiti per poter rivestire tranquillamente e senza problematiche quella determinata posizione lavorativa, andando dunque a creare una situazione molto complicata che peggiora con il passare del tempo.

Altra problematica che spesso ci si trova ad affrontare quando si parla di trans e mondo lavorativo riguarda il fatto che molte di loro sono costrette a dover nascondere la loro vita passata pur di riuscire a entrare a far parte della suddetta azienda seleziona per poter creare la propria carriera lavorativa. Occorre sottolineare poi come, quando il datore di lavoro o qualche collega vengono a scoprire la verità in merito a quella trans, la situazione tende a peggiorare in maniera abbastanza pesante.

In questo caso si possono palesare due situazioni totalmente differenti, ovvero quella del mobbing, che rappresenta una situazione tutt’altro che piacevole da fronteggiare, così come il licenziamento senza motivazione valida, con il datore di lavoro che decide di adottare un modo di fare molto pesante pur di poter effettivamente licenziare la trans. Questa, magari, ha sempre prestato un ottimo servizio ma il fatto che si tratti di una trans diventa, in maniera quasi inspiegabile, una persona che non ha mai dato il massimo per poter migliorare la situazione all’interno dell’impresa. Pertanto in questi casi la trans, che si trova in una situazione abbastanza svantaggiosa, decide di licenziarsi e nemmeno denunciando il datore di lavoro oppure cercando di far valere i propri diritti queste persone riescono a ottenere un risarcimento oppure ottenere nuovamente il loro posto di lavoro.

Solo poche imprese hanno deciso di essere correte e tolleranti, se così si possono definite, assumendo le trans all’interno della propria impresa senza che possano nascere una serie di complicanze che peggiorano con il passare del tempo, facendo quindi in modo che la trans possa operare come una persona normale. Le diverse manifestazioni, come quelle che si sono svolte in Italia ma anche nel resto del mondo, sono servite a ben poco, visto che il mondo lavorativo non ha subito alcuna variazione ottimale che permettesse alle trans di poter effettivamente ambire a un posto di lavoro normale e fare carriera presso le imprese.

Pertanto molte trans si trovano costrette a dover ricorrere a strategie come celare la propria identità e pertanto rischiare che possano nascere delle situazioni negative come quelle appena descritte. Solamente una mentalità maggiormente aperta sicuramente permette a tutti gli effetti un miglioramento dell’intera situazione, facendo in modo che le stesse trans possano finalmente essere produttive e soprattutto lavorare senza alcuna difficoltà.